giovedì 12 dicembre 2013

Il Contadino Saggio


C'era una volta un contadino, era molto povero, per vivere lavorava duramente la terra con l'aiuto di suo figlio, ma possedeva il grande dono della saggezza.

Un giorno il figlio gli disse:
- Padre che disgrazia, il nostro cavallo è scappato dalla stalla!
- Perché la chiami disgrazia? rispose il padre! - Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo!

Qualche giorno dopo il cavallo ritornò portando con sé una mandria di cavalli selvatici.
- Padre che fortuna! Esclamò questa volta il ragazzo. Il nostro cavallo ci ha portato una mandria di cavalli selvatici.
- Perché la chiami fortuna! rispose il padre. Aspettiamo e vediamo cosa succederà nel tempo.

Qualche giorno dopo, il giovane nel tentativo di addomesticare uno dei cavalli, venne disarcionato e cadde al suolo fratturandosi una gamba.
- Padre che disgrazia, mi sono fratturato una gamba.
Ma anche questa volta il saggio padre sentenziò:
- Perché la chiami disgrazia? Aspettiamo e vediamo cosa succede nel tempo.
Ma il ragazzo per nulla convinto delle sagge parole del padre, continuava a lamentarsi nel suo letto.
Qualche tempo dopo, passarono per il villaggio gli inviati del re con il compito di reclutare i giovani da inviare in guerra. Anche la casa del vecchio contadino venne visitata dai soldati reali, ma quando trovarono il giovane a letto, con la gamba immobilizzata, lo lasciarono stare per proseguire il loro cammino.

Qualche tempo dopo scoppiò la guerra e molti giovani morirono nel campo di battaglia, il giovane si salvò a causa della sua gamba zoppa.

Fu così che il giovane capì che non bisogna mai dare per scontato né la disgrazia né la fortuna, ma che bisogna dare tempo al tempo per vedere cosa è bene e cosa è male.


La nostra vita è solo un anello di una catena lunghissima, intrecciata a sua volta con altre catene.
Non abbiamo una visione abbastanza ampia per mettere nella giusta prospettiva le cose e dare un corretto significato agli eventi che ci accadono...
Ci tocca vivere e aspettare....
 
  
 
 
 
 
 
 

 
 


lunedì 2 dicembre 2013

L'Asino nel pozzo

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.

Il pozzo era profondo e l'asino, resosi conto di non poterne uscire, iniziò a ragliare disperatamente. Il contadino provò ad aiutarlo, ma dopo inutili tentativi si rese conto che l'asi...no era ormai molto vecchio, che il pozzo era ormai secco e che, pertanto, non valeva la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale.

Chiamò quindi i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese una pala e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e ragliò ancora più forte. Dopo un po', con gran sorpresa di tutti, l'asino non emise più suono.

Il contadino guardò allora dentro il pozzo per vedere se fosse già morto ma, con grande stupore, vide anche che l'asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli cadeva addosso, facendola cadere al suolo e salendoci sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di piu' e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l’asino riusci' ad uscire dal pozzo con un balzo e comincio' a trottare felice.

A volte la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, ma la 'terra' che ci viene buttata addosso può costituire la soluzione e non il problema!

Possiamo usare il male che ci vien fatto per diventare migliori, più forti di chi ci butta la terra addosso e quindi ELEVARCI al di sopra di essi!

Per uscire piu' forti dal pozzo bisogna scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l’alto.