martedì 25 novembre 2014


IL CICLO DELLA VIOLENZA


"Il progressivo e rovinoso vortice in cui la donna viene inghiottita dalla violenza continuativa, sistematica e quindi ciclica da parte del partner" Lenor Walker



1) FASE DELLA CRESCITA DELLA TENSIONE
L’uomo è irritato, sono presenti sentimenti di insofferenza ed ostilità che sfociano in forme di aggressività “tollerabili” e che trapelano anche sul piano del comportamento non verbale.


2) FASE DELLA VIOLENZA ESPRESSA
L’uomo perde ogni controllo e dà libero sfogo alla violenza
• Oggetti Frantumati
• Aggressioni Fisiche
• Aggressioni Sessuali


3) FASE DELLA LUNA DI MIELE
Pentimento - Promesse di Cambiamento - Colpevolizzazione della donna.     In questa fase è frequente che l’uomo chieda scusa e si dimostri “dolce, attento e premuroso” per farsi perdonare, che faccia promesse di andare in terapia e di “fare tutto il possibile per cambiare” affinché la donna non lo lasci e si separi da lui. La donna accoglie il partner e le sue false richieste d’aiuto per cambiare. In un secondo momento, tuttavia, l’uomo inizia ad attribuire la colpa del suo comportamento a cause esterne (come il lavoro stressante, etc.) e soprattutto alla donna che lo ha provocato o ha fatto qualcosa che giustifica la sua aggressione. Nella donna emerge un senso di colpa per non essere stata come l’uomo voleva o si aspettava. Il ciclo della violenza tende a perpetuarsi inesorabilmente e, con il passare del tempo, la fase di luna di miele si riduce progressivamente mentre le prime due fasi diventano più frequenti con conseguenze sempre più gravi per la donna.

Dott.ssa Cannata Lucia


lunedì 24 novembre 2014


TOSSICOMANIA


Il tossicomane è colui la cui dipendenza dalla droga è assoluta e tale da monopolizzare i suoi interessi.


Lo sviluppo della dipendenza attraversa fasi specifiche caratterizzare dalle presenza di due elementi critici:
la Tolleranza e l'Assuefazione*, definite come l'adattamento biologico verso la ripetuta esposizione a una sostanza chimica, caratterizzato da una diminuita reazione per cui è necessario aumentare progressivamente la dose per ritrovare gli effetti della dose iniziale.


FASI DELLA TOSSICOMANIA       



Nella progressione verso lo stato di tossicomania si possono distinguere diverse fasi.

1) L'avvicinamento iniziale alla droga o "fase di induzione", ovvero il primo contatto con la droga stessa, è di solito caratterizzato dalla disponibilità della droga, dalla curiosità e dallo spirito di emulazione.  


2) Segue la fase in cui l'individuo ottiene sensazioni piacevoli ed effetti gratificanti.           
Dopo un certo intervallo di tempo dall'ultima somministrazione della droga, tuttavia, l'individuo accusa una sensazione di malessere e di inquietudine, secondo alcuni legata alla diminuzione dei livelli ematici e cerebrali del farmaco.

3) Il soggetto ricorre dunque alla droga per ridurre questo malessere. Con il progredire della tolleranza e dello stato di dipendenza fisica, l'intervallo di tempo tra l'assunzione della droga e la comparsa dei sintomi di privazione, diventa sempre più debole; arrivati a questo punto si può parlare di tossicomania. 



Dott.ssa Cannata Lucia




*http://farmacia.unich.it/farmacologia/didattica/farmacognosia-jz/9A.PDF

giovedì 20 novembre 2014

L'erba del vicino è sempre più verde!





Alzi la mano chi nella vita non si è fermato almeno una volta a guardare "nelle cose" di un'altra persona, un compagno, un collega, un parente e che da questo sguardo non si sia ritratto sentendosi in una qualche misura sminuito...



E' il CONFRONTO interpersonale quell'atteggiamento che porta il soggetto a valutare il proprio valore attraverso un paragone con i comportamenti, le cose possedute, l'aspetto fisico, le doti intellettuali, i traguardi raggiunti (etc...) di un'altra persona.

In tale confronto l'Autostima sarebbe rinforzata dalla percezione della propria superiorità in alcuni di questi aspetti e sarebbe intaccata, al contrario, dalla percezione della propria inferiorità.

Ricoprire un certo ruolo professionale, possedere un'auto di lusso, parlare correttamente una lingua straniera, mostrare estroversione e sicurezza costituiscono, in certi casi, criteri di paragone che possono indurre nelle persone sentimenti di inferiorità e quindi di disagio, insicurezza fino ad arrivare a sofferenza, ansia e comportamenti di evitamento*.
Il malessere legato a tale atteggiamento deriva dalla difficoltà a riconoscere il valore delle proprie qualità a prescindere dal confronto con gli altri: un ragazzo può ricevere un buon voto e invece di provare orgoglio e soddisfazione può sentirsi frustrato e mediocre perché un compagno ha preso un voto superiore.

Adottare una prospettiva diversa comporta un lavoro che permetta alla persona di rileggere il percorso compiuto, di evidenziare le proprie qualità, di accettare i propri limiti, riscoprire il valore costruttivo (non solo competitivo) delle relazioni e alla luce di tutto questo riuscire a ridefinire i propri obiettivi non più in relazione agli altri bensì in relazione all'espressione dei propri talenti e interessi e all'esercizio delle proprie potenzialità.


Dott.ssa Cannata Lucia


*comportamento di evitamento: evitamento di tutte le situazioni che potrebbero generare stati di disagio e di sofferenza.