giovedì 24 ottobre 2013

Da quale prospettiva guardi il mondo?

"Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma
quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
"Spacco pietre" rispose il primo.
"Mi guadagno da vivere" rispose il secondo.
"Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo".

Lo stesso compito, tre persone, tre modi diversi di definirlo!
Con quali conseguenze?
Possiamo certamente dire che i primi due non hanno una grande considerazione del proprio lavoro mentre il terzo vede la sua mansione in funzione di un risultato finale e considera fondamentale il suo contributo alla realizzazione di un grande progetto.
I primi due probabilmente non provano orgoglio per quello che fanno mentre il terzo può dirsi fiero del suo mestiere.
Eppure il compito è lo stesso!
Ciò che cambia è il significato che ciascuno di loro vi attribuisce.


Questo accade perché, sebbene dotate di una propria realtà, l'uomo tende ad attribuire alla cose un significato personale e soggettivo, frutto della sua storia, delle sue esperienze precedenti, dei valori condivisi nella famiglia d'origine. Questo fa sì che soggetti diversi rispondano in modo diverso agli stessi stimoli.
Di fronte a un errore, ad esempio, qualcuno può reagire pensando di aver fallito, mentre altri possono considerarlo come una informazione che consente di migliorare le proprie prestazioni.
La risposta emotiva sarà diversa e questa a sua volta determinerà la successiva risposta comportamentale: rinunciare o ritentare?

In base alla nostra visione del mondo, quindi, noi attribuiremo agli eventi e alle situazioni significati positivi o negativi, costruttivi o distruttivi e ciò condizionerà il nostro stato emotivo, il nostro umore, persino il nostro benessere psico-fisico.
Rendersi conto di contribuire alla costruzione del proprio mondo è importante in quanto chi è consapevole di essere il responsabile della realtà che vive lo è anche del fatto che può costruirne una diversa.

La psicoterapia è il luogo/processo in cui questa costruzione può avvenire.

Attraverso lo scambio, il confronto con il terapeuta la persona può rendersi conto della modalità con cui interpreta gli eventi e può modificarla ampliando la proprio visione del mondo e di se stessi e imparare così ad integrare aspetti positivi e negativi, limiti e risorse personali.













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